L'Adriatico selvaggio

L'Adriatico selvaggio
Il mio Mare Adriatico,nelle Marche

sabato 16 agosto 2008

Invasione del terrirorio per speculazione e interessi


Nelle colline marchigiane è turismo o invasione?
Molti arrivano, cercano affittano e comprano case, e si insediano ma con quali intenzioni?
E’ sempre preferibile parlare di realtà che si conoscono bene e direttamente: ci si potrebbe riferire a questo diffusissimo fenomeno estendendolo a tutta la provincia di Ascoli e Macerata e così via; ma una piccola realtà è un osservatorio privilegiato e un campione molto significativo, perchè se ne conosce ogni risvolto.
Sono arrivati albanesi e slavi, inglesi e tedeschi eccetera. In un primo momento un cittadino aperto e civile considera il fenomeno con ottimismo.
A volte però arrivano anche spiacevoli realtà.
Il mio primo impatto sconcertante è stato con giovani due giovani inglesi che portavano a spasso due cani di grossa taglia e della razza dei molossoidi senza guinzaglio né museruola. Li ho incontrati in campagna: I due molossi ci si sono slanciati addosso e si sono mostrati molto aggressivi tanto che ci siamo dovuti riparare in automobile tra latrati e ringhi minacciosi. Abbiamo chiesto (in inglese e a gesti) perché non avessero nemmeno il guinzaglio e ma i loro padroni hanno fatto finta di non capire…
Poi sono arrivati altri immigrati più o meno benestanti e sono arrivati cittadini tedeschi che hanno acquistato case di campagna a poche centinaia di metri da casa mia, abbandonata da decenni situata in fondo a una piccola ripidissima vallata cui si accede tramite una carrareccia.
Questi signori hanno manomesso la carrareccia, in parte di nostra proprietà, per farci passare le loro roulottes, i camion con i materiali di ristrutturazione e le betoniere. In seguito al dissesto causato sulla stradina (definita carrareccia nelle carte militari) hanno eseguito, senza avvertirci né chiedere autorizzazione lavori incompetenti trasformandone il profilo in una conca a letto di fiume che si è allagata al primo acquazzone invadendo anche il nostro seminato. Non contenti se la sono presa con chi eseguiva i consueti lavori agricoli e con noi , come confinanti, minacciando azioni legali.
Chi è nato in questi luoghi o vi risiede da decenni non è abituato alle carte bollate nei rapporti di vicinato. Ognuno passa, con educazione e libertà, dove gli è necessario. Ma non è solo questo il punto. Una collina argillosa e franosa, tendente a formare calanchi, soggetta a precipitazioni improvvise e eccezionalmente violente con nubifragi frequenti anche nelle buone stagioni, non può essere violentata brutalmente da incompetenti con i loro panzer moderni.
La collina è zona di pace, di bellezza, di sapienza contadina e ospitalità e non da devastazione edilizia e da scempio ecologico.
E le Amministrazioni che fanno? Latitano o favoriscono rancori personali, non danno le regole necessarie ai nuovi venuti incompetenti e incapaci di valutare il territorio, lasciano sfasciare quiete stradine che hanno visto passare finora solo carri agricoli e apette dei contadini da chi pretende di usarle come superstrade da percorrere senza limiti … oppure si sveglia e fa il suo dovere?
Ahimè: finora, da quanto vediamo non succede nulla...
E chi ama ed arricchisce questi luoghi belli per arte, natura, poesia, storia e tradizioni, chi pianta alberi e frutteti, che dedica la sua attenzione alla salvaguardia della Natura viene svillaneggiato.
E forse fugge.
Io, per me, sto con la civiltà.

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