L'Adriatico selvaggio

L'Adriatico selvaggio
Il mio Mare Adriatico,nelle Marche
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sabato 12 marzo 2011

La Galleria del Gran Sasso - Autostrada A 24 - Roma L'Aquila Teramo - video di Mariaserena Peterlin



Abruzzo - Gran Sasso d'Italia versante Est




Il tunnel del Gran Sasso, in Abruzzo, attraversa l'Appennino e di fatto apre la strada tra il Mar Tirreno e  il Mare Adriatico. Il massiccio del Gran Sasso è un gigante imponente, bellissimo in ogni stagione e in ogni condizione meteorologica. L'attraversamento in auto, che percorre una distanza di circa 11 chilometri, è un'esperienza che unisce tecnologia e riflessione sulla piccola-grande statura dell'uomo. Ho girato questo video durante uno dei viaggi tra Roma e le Marche.

Pronti?  Partenza!



lunedì 18 agosto 2008

Marche picene e provincia di Fermo - Petritoli country

AGOSTO, PAESE ITALIA NON TI CONOSCO
Tra sagre, feste ed abbuffate di tipicità, di cozze, di salsiccie e di lumache con la polenta (brrr) le Amministrazioni di molti piccoli comuni sembrano aver trovato la loro dimensione social-popolar-folcloristica macinatrice di consensi. La procedura è semplice. Si mettono a cucinare le famiglie (muratori rumeni compresi), si organizzano botteghini in cui si fanno lunghe file col vassoietto in mano (ma l'avventuroso avventore spende più di quello che costerebbe una discreta cena in pizzeria) per trangugiare imprevedibili pastasciutte con le forchette di plastica e bere pensosamente un simil-vino in altrettanto plasticoso bicchiere.
E ci si accomoda a traballanti sedie e tavolate tra nugoli di voraci zanzare e di altri piccoli volatili altrettanto emofagi.
Un altoparlante ti spacca il timpano destro con musica anni 70 e la vicina debordante ti perfora il sinistro. Di fronte si raccontano storie di lutti di famiglia e si va via di ricordi. Dopo aver mangiato male, ma molto condito, si trascorrerà una dispeptica nottata alla ricerca del bicarbonato perduto.
Impedibili le feste di paese; ci si sente così amici! Così corretti, equi e solidali! E per qualche mezz’ora ci si dimentica che ci sono buone probabilità, tornando a casa, di incrociare frontalmente una macchina di ubriachi con patente moldava (ossia fai da te) o di trovare qualche alleggerente sorpresa a casa o la strada franata.
Ora che l’estate del nostro scontento sta finalmente veleggiando verso l’equinozio di Autunno e ancora risplendono i covoni di paglia, ma già s’anneriscono le terre arate, ci sarebbe ancora tempo, se le Amministrazioni locali lo volessero per occuparsi del territorio e della sicurezza dei cittadini. Fino a poco tempo fa nei piccoli paesi le porte delle case non si dovevano chiudere né tanto meno blindare, le strade erano frequentate da persone che si conoscevano tutte da generazioni. E in campagna non c'erano né cancelli, né sbarre, né preoccupazioni: nelle contrade tutti collaboravano, si aiutavano e se c'era da discutere si cercava la soluzione e non l'avvocato.
Invece adesso che i furti sono in aumento continuo e persone sconosciute, più arrembanti dei domenicali testimoni di Geova, si aggirano e invadono anche le aie e i cortili con vari pretesti e dicendo che cercano qualcuno (che regolarmente non c'è perché non esiste) gli stranieri comprano case di campagna diroccate (ma trendyssime) e deviano le strade originali verso le loro nuove residenze; che dunque succede in queste campagne e in questi borghi che in passato erano tranquilli e pacifici rifugi estivi?
E perchè le amministrazioni si sottraggono alle loro responsabilità?
Il Far West è arrivato? Macchè, è arrivato il Far da sé dell’ “arrangiatevi!”.
Com'era?! Verde la mia valle? Ora no.
Mala tempora currunt.

venerdì 7 dicembre 2007



La via Salaria all'alba
Nebbia all'alba sulla Salaria
Veloce una strada s'insinua,
tra rocce.
Percorre e attraversa
la nebbia.
Già basse le nuvole all'alba
trafiggono
il nero autunnale.

Racchiude uno scatto di ciglia
l'immagine fissa e fugace.

Su asfalto bagnato
le lucide ruote
che corrono uguali
e senza esitare

giovedì 6 dicembre 2007

UN BLOG SULLA VIA SALARIA





Qui non c'è un inizio e una fine perché non c'è una storia, ma solo visioni e punti di vista
La Via Salaria si percorre, come qualsiasi strada, avanti e indietro nei due sensi da Roma a Porto d'Ascoli e viceversa. Si può dire che colleghi i due mari: il Tirreno e l'Adriatico. Come tutte le strade il suo percorso ha lo scopo ovvio di coprire uno spazio e di collegare dei luoghi. Esistono molti libri e alcuni siti che parlano della sua storia di antica strada romana e degli sviluppi che ha avuto nel Medioevo e nei secoli seguenti.
Su questo BLOG però voglio parlare delle strade che percorrono la Regione Marche e della Salaria così com'è oggi, di come appare con la pioggia, la neve, la nebbia, il ghiaccio o il sole nei suoi paesaggi, castelli, dirupi, rovine, paesi e nella sua natura a chi la percorra non troppo distrattamente. Sull'altopiano di Torrita, ad esempio capita di veder volare in alto il falco, e lungo la strada scorrono il Velino prima e il Tronto più avanti. Si incrociano le strade per l'Umbria e l'Abruzzo, si vedono cartelli stradali vecchi e nuovi e cartelloni con la pubblicità delle salsiccie: perchè la Salaria non è solo una strada statale, ma è un lungo prolungarsi, tra apparire e nascondersi, di realtà legate profondamente all'uomo e alla sua vita quotidiana, alla natura e alle sue sorprese.
Questo sito vuole essere dunque un album, fatto di immagini, di suggestioni, di scorrere delle stagioni, di curve e rettifili e di qualche notizia.

Chi percorre la Salaria, ha sempre fretta di arrivare nonostante il ghiaccio che scricchiola sotto le ruote e che nemmeno il sale sparso senza avarizia sull'asfalto riesce, a volte, a sciogliere. Si procede, più lenti, con le mani inchiodate al volante, il piede fermo ma leggero sull'acceleratore, senza frenare e senza accelerare ad andatura costante. Si percorrono chilometri e chilometri . E al termine del viaggio ci si congratula quasi con l'automobile come si fa con un bravo e fidato destriero che non ci ha tradito. Si arriva, dunque, senza quasi mai fermarsi. Ho scattato quasi tutte le mie foto dall'automobile in corsa per non fare fermare la macchina. Si ha sempre fretta di arrivare forse perchè si va verso luoghi che si amano profondamente e si vogliono raggiungere senza indugiare, ma sempre passando per la Via Salaria.

Nonostante siano scatti in movimento le foto (che non hanno intenzioni artistiche) mi sembrano significative e parlanti.