L'Adriatico selvaggio

L'Adriatico selvaggio
Il mio Mare Adriatico,nelle Marche

venerdì 14 dicembre 2007

Versi in cammino, sulla via Salaria

Arquata del Tronto, prima del Terremoto di Agosto 2016

Tutto quel tempo avevo attraversato
come un spazio percorso tra segni.
Tutto era, e insieme, e nulla si è fermato:
tutto scorrente, un lungo fiume muto.

Senza fermare il passo in un sol punto
ho camminato a fianco di un'idea
fissa, lucente e bianca e senza velo.

Quanto percorso non sembrava antico,
ma regalato al senso dell'agire,
e quell'agire senza esitazione,
determinato e fermo e senza inchino,

si rivolgeva ad una meta intera:
stella perenne in orizzonte chiaro,
tutto o nessuno, nulla al grigio ammesso.

Senza voltarmi riconosco ancora
i segni che di suoni e di figure
colmano l'animo, per cui il tempo è uguale:
l'animo che ora sogna e che s'accora

ma quella luce bianca cerca ancora.

Mariaserena 

Avvento, 2007

venerdì 7 dicembre 2007



La via Salaria all'alba
Nebbia all'alba sulla Salaria
Veloce una strada s'insinua,
tra rocce.
Percorre e attraversa
la nebbia.
Già basse le nuvole all'alba
trafiggono
il nero autunnale.

Racchiude uno scatto di ciglia
l'immagine fissa e fugace.

Su asfalto bagnato
le lucide ruote
che corrono uguali
e senza esitare

giovedì 6 dicembre 2007

UN BLOG SULLA VIA SALARIA





Qui non c'è un inizio e una fine perché non c'è una storia, ma solo visioni e punti di vista
La Via Salaria si percorre, come qualsiasi strada, avanti e indietro nei due sensi da Roma a Porto d'Ascoli e viceversa. Si può dire che colleghi i due mari: il Tirreno e l'Adriatico. Come tutte le strade il suo percorso ha lo scopo ovvio di coprire uno spazio e di collegare dei luoghi. Esistono molti libri e alcuni siti che parlano della sua storia di antica strada romana e degli sviluppi che ha avuto nel Medioevo e nei secoli seguenti.
Su questo BLOG però voglio parlare delle strade che percorrono la Regione Marche e della Salaria così com'è oggi, di come appare con la pioggia, la neve, la nebbia, il ghiaccio o il sole nei suoi paesaggi, castelli, dirupi, rovine, paesi e nella sua natura a chi la percorra non troppo distrattamente. Sull'altopiano di Torrita, ad esempio capita di veder volare in alto il falco, e lungo la strada scorrono il Velino prima e il Tronto più avanti. Si incrociano le strade per l'Umbria e l'Abruzzo, si vedono cartelli stradali vecchi e nuovi e cartelloni con la pubblicità delle salsiccie: perchè la Salaria non è solo una strada statale, ma è un lungo prolungarsi, tra apparire e nascondersi, di realtà legate profondamente all'uomo e alla sua vita quotidiana, alla natura e alle sue sorprese.
Questo sito vuole essere dunque un album, fatto di immagini, di suggestioni, di scorrere delle stagioni, di curve e rettifili e di qualche notizia.

Chi percorre la Salaria, ha sempre fretta di arrivare nonostante il ghiaccio che scricchiola sotto le ruote e che nemmeno il sale sparso senza avarizia sull'asfalto riesce, a volte, a sciogliere. Si procede, più lenti, con le mani inchiodate al volante, il piede fermo ma leggero sull'acceleratore, senza frenare e senza accelerare ad andatura costante. Si percorrono chilometri e chilometri . E al termine del viaggio ci si congratula quasi con l'automobile come si fa con un bravo e fidato destriero che non ci ha tradito. Si arriva, dunque, senza quasi mai fermarsi. Ho scattato quasi tutte le mie foto dall'automobile in corsa per non fare fermare la macchina. Si ha sempre fretta di arrivare forse perchè si va verso luoghi che si amano profondamente e si vogliono raggiungere senza indugiare, ma sempre passando per la Via Salaria.

Nonostante siano scatti in movimento le foto (che non hanno intenzioni artistiche) mi sembrano significative e parlanti.